La luna e la betulla

LA LUNA E LA BETULLA

Edizione Orto della Cultura – 2019

la luna e la betulla

“La luna e la betulla” è una storia dalla trama esile, i cui protagonisti sono elementi che appartengono all’Universo naturale. È in questo Universo, regolato da proprie leggi, che compare un semino di betulla strappato al ramo materno, dalla violenza del vento. Disperazione e paura dell’abbandono sono qui metafora della nascita di ogni creatura. Così nasce la storia, che da’ inizio all’avventura della vita e della vittoria sulla violenza di fenomeni avversi. Poi la narrazione sembra tingersi di fiabesco, con uno straordinario accadimento: la comparsa della benefica luna nel cielo del semino, che si risveglia, crescerà e diventerà giovane betulla. Avverrà poi, solo alla fine della storia, l’incontro della betulla con la creatura uomo, che le farà conoscere l’armonia e la bellezza dell’Universo, con la comparsa della musica. Prosa, immagini e musica camminano insieme con linguaggi diversi ma con un medesimo sentire. Età di lettura: da 7 anni.

 

RECENSIONI

 

Luciano Cecchinel

Ho letto e riletto “La luna e la betulla”, una fiaba avvincente nel senso che l’anima e nelle sfumature che le danno afflato onirico, specie nelle rappresentazioni notturne.

Delicatamente tratteggiate sono le corrispondenze con la betulla, in chiave poetica la “fanciulla dei boschi”, e con la luna, in analoga chiave la “fanciulla del cielo”.

Con la storia dei semini strappati alla madre-betulla il rituale senso dell’iniziazione della fiaba, mi si presenta per la prima volta, in vece di bambini o cuccioli, in epifania vegetale.

Significativo che il senso della morte sia immantinente riscattato da una utile ciclicità: attraverso di essa il suono ingenuo di uno dei più artigianali strumenti musicali è ideale chiosa, quanto primitiva voce dei boschi, a una storia di edificante leggerezza.

Luciano Cecchinel

 

Pino Boero – dicembre 2019

Ho avuto modo di occuparmi in altre occasioni di Alessandra Jesi Soligoni: ho ricordato il memorabile romanzo Ines del traghetto (1974 e 2012) costruito sul tema importante dello sradicamento della giovane protagonista dal suo ambiente; ho parlato di Centauro di carta (2012), di  La mascherina dimenticata (2014) e di Memoria negli alberi di Ugo Foscolo (2017) e sempre ho rilevato una straordinaria sensibilità ambientale che ai toni gridati di tanta pubblicistica preferisce il “sottovoce” gentile della poesia. Così come per la casa dove Foscolo trovò ispirazione per I Sepolcri, anche questo esile albo di oggi rende “persona” una betulla e fa parlare uno dei suoi semi trasportati dal vento e destinati a crescere in altro luogo: il racconto è delicatissimo e profondo e le emozioni della giovane betulla riescono a diventare le nostre. Al plauso per la scrittrice aggiungo quello per l’evanescente delicatezza delle illustrazioni e quello della composizione musicale di Giovanni Umberto Battel che in un CD allegato accompagna e integra musicalmente la delicatezza del racconto.