La mascherina dimenticata

mascherinaAG Book Publishing 2014

Una favola bilingue, con testi paralleli in italiano e in inglese.

“La mascherina dimenticata” nasce da un sogno in cui i personaggi – come il mascheraio, la damina, il gatto – prendono vita allo scoccare della mezzanotte quasi per magia, in sintonia con i luoghi di una città incantata quale è Venezia. Città dove puoi incontrare i fantasmi del passato che ti accompagnano per mano attraverso calli remote, sostano nei campielli, riposano sulle vere dei pozzi. Le parole e le immagini della favola interpretano questo sogno e la mascherina protagonista – che incarna l’anima di una Venezia un po’ romantica e decadente, sommersa dall’acqua – riesce a conquistare il palcoscenico della sua grande Piazza, facendone riscoprire la bellezza e la storia a chi, come i bambini, sa recepire e condividere le emozioni.

RECENSIONI

Pino Boero alla sezione Bologna Children’s Book Fair 2016: segnalazione di Pino Boero

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Pagine Giovani – marzo 2014

Una favola delicata nata da un sogno e ambientata a Venezia, città romantica e decadente. Una mascherina, dimenticata nel retrobottega di un mascheraio, si affligge perché non ha ancora partecipato a una festa; si sente inutile finché, in un giorno di acqua alta, si allontana dal negozio alla ricerca di un momento di gloria. Gli incontri con un gatto soriano e poi con una dolce damina gli consentiranno di vivere la magia di una notte venezrana. Una favola scritta con grazia e di facile accessibilità linguistica, dote dell’A. Molto efficace la scrittura bilinque – italiano e inglese – con testi paralleli e illustrazioni di pregio e sofisticate. Unico neo la lunghezza delle righe e il carattere corsivo elegante ma dotato di grazie forse eccessive. Genere: favola. Età: dagli I anni.

D. Penzo

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Riccardo Rossiello

Sposare la delicatezza dei colori sfumati delle immagini pittoriche con l’onda sinuosa formata dalle frasi e dalle parole, era sulla carta una scommessa difficile. La sensibilità di queste due artiste – una della penna, l’altra delle matite – Alessandra Jesi Soligoni e Paola Senesi, è riuscita invece a stupirci.                                                                          La mascherina dimenticata è una fiaba (e non poteva essere altrimenti), che ci trasporta in una Venezia resa ancora più magica e misteriosa di quanto ci racconta la tradizione, grazie ad una… mascherina di cartapesta alla ricerca della sua festa di carnevale.
Per ovvie ragioni, non sveliamo altro della trama. Qualcosa dell’atmosfera di questo bel libro illustrato però, possiamo provare a descriverla.                                                             La storia trova il suo culmine in un’oscurità intima e magica. Una notte in cui tutto può accadere: anche che una mascherina di cartapesta abbia pensieri, che un gatto soriano dispensi consigli, che il severo leone di piazza San Marco si metta a sorvegliare la sua città. Amorevole spettatrice e regista di questa singolare rappresentazione è la stessa Venezia che, con le sue calli e i campielli, i vecchi muri e i palazzi color pastello che si affacciano sui canali, sentiamo straordinariamente viva. Persino l’acqua alta in questa fiaba non è portatrice di disagi, ma deus ex machina del destino.                                      Una fiabesca narrazione sottolineata da un lungo e gradevole silenzio che esplode finalmente all’ultima pagina in una chiassosa festa liberatoria. Ci sembra addirittura di sentirla… Davvero inusuale la sintonia tra scritto ed immagini. Dove finisce il cammino delle parole (il testo è tradotto anche in inglese), inizia quello delle illustrazioni. E’ facile e straordinariamente piacevole perdersi tra gli oggetti disegnati da Paola Senesi sul tavolo del vecchio mascheraio, oppure restare col naso appiccicato alla vetrina della bottega; seguire la mascherina trascinata dall’impeto dell’acqua; od ancora, cercare una finestra illuminata tra le tante che guardano questa notte. Non ne troveremo alcuna. Tutti gli abitanti di quelle case infatti, corsi al grande ballo dopo aver indossato i loro costumi più sfarzosi, già si godono in piazza un’allegra pioggia di stelle filanti. A dimostrazione che la felicità esiste… basta desiderarla. Fortemente.

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 Paola Senesi

Un sogno che aspettava il momento giusto per realizzarsi. L’Autrice espresse il desiderio di trovare immagini adatte al il mistero di una fiaba ambientata a Venezia, in  mondo misterioso, dove umili personaggi emergono da scenari d’ombra, per illuminare le loro aspirazioni allo sfarzo e all’incanto di una notte magica, per diventarne i protagonisti speciali.                                                                                                                                               La mia creatività, come per incantesimo, si è messa in cammino, affascinata dai richiami di creature e luoghi, avventurandosi lungo il percorso verso il lieto fine.  Venezia con i suoi angoli notturni di ombre osservanti, di nebbie musicali, di lembi d’acqua silenziosi, di ori e di stelle, fondamenta evanescenti di architetture immortali, mi ha suggerito di tradurre il linguaggio della favola, attraverso gli sfondi neri dell’oscurità e del mistero mentre i toni fluorescenti delle mie matite costruivano gli scenari onirici per le figure, figlie della mezzanotte.                                                                                                                               Così fantasmi opalescenti e presenze reali, monumenti parlanti e arcane creature si sono materializzati su un palcoscenico immortale.                                                                         Nella Venezia di cui ci parla l’Autrice risuona l’ora del tempo immutabile che tutti vorremmo fermare perché ci reca l’estasi del gioco. La patria dello Spirito del Carnevale, conosce il congegno segreto dell’orologio che ne segna i passi sotto le stelle e generosamente si appresta ad aprire le danze.                                                                                                    Le Tavole sono state realizzate su cartoncini e tavolette neri, lavorate con matite colorate e impreziosite con ornamenti dorati e metallizzati, tipici della mia tecnica pittorica.

 Paola Senesi

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Ausilia Gulino, all’interno della rivista “Pagine giovani”

Tutto nasce da un sogno, dove alcuni protagonisti prendono vita proprio allo scoccare della mezzanotte: così il mascheraio, la damina e il gatto vivono le atmosfere magiche della Venezia in maschera. Arrivati tardi al Carnevale nulla ancora è perduto: viene data la possibilità di partecipare in modo diverso e incantato.
Parliamo de La mascherina dimenticata, una favola bilingue di Alessandra Jesi Soligoni, i cui testi sono in parallelo, e corredati da meravigliose immagini illustrate da Paola Senesi.

L’eccitante avventura ebbe inizio e in quella notte di Quaresima, mentre l’acqua della laguna penetrava le calli e lambiva i vecchi muri e i palazzi affacciati sul canale, richiamando i fantasmi del passato, un gatto e una damina in maschera raggiunsero finalmente la grande piazza, per celebrare il loro Carnevale.

Un testo dolcissimo, da leggere ai bambini ma, come ogni favola importante, da far assaposare agli adulti. La magia si mescola alla malinconia delle illustrazioni tenui. Un ritorno al passato nostalgico, una voglia di scoprire la Venezia segreta e magica che vive di notte, un percorso straordinario tra le calli e i vicoli stretti, per ripercorrere in chi conosce la città momenti importanti, e per chi non l’ha mai vista la voglia di andare a visitarla.

Le immagini parlano più del racconto, ci accompagnano in questa Quaresima, e ci immergono in un luogo lontano che potrebbe approdare nella nostra anima, per restare quando è malinconia e andare via quando la nostalgia si trasforma nella piacevolezza della lettura. Il dimenticare (o il dimenticato), parola chiave di tutta la storia, non sempre è negativo, ma anche da esso può venire fuori qualcosa di spettacolare come lo è stato per i nostri personaggi che non essendosi persi d’animo hanno avuto la possibilità di vivere un Carnevale diverso, di gran lunga migliore di quello che desideravano.

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